Un Ecomuseo è un patto con cui una comunità s’impegna a prendersi cura di un territorio, recuperando e valorizzando la memoria collettiva e il paesaggio.
Con la Legge della Regione Siciliana n. 16 del 2014, intitolata “Istituzione degli Ecomusei della Sicilia”, l’isola si è dotata di una cornice normativa atta a sostenere, riconoscere e mettere in rete gli ecomusei, pratica comunitaria per il recupero e la valorizzazione della memoria collettiva e del paesaggio, già diffusa in Europa e nel mondo a partire dagli anni ’70 e in Italia a partire dagli anni ’90.
Per dirla con Hugues De Varine, museologo francese tra i precursori dell’idea, «L’ecomuseo è una comunità e un obiettivo: lo sviluppo della comunità stessa. L’ecomuseo ha, inoltre, una funzione educativa generale che si fonda su un’eredità culturale e cammina sulle gambe degli attori di una comunità. È, infine, un modello di organizzazione cooperativa orientata allo sviluppo e un processo critico di valutazione e di correzione continue»
Cfr. de Varine, H., 1978, L’Ecomuseo, in Le radici del futuro. Il patrimonio culturale al servizio dello sviluppo locale (tr. It. A cura di Jalla, D., 2005), Clueb, Bologna, pp. 241-256.
Cfr. anche: Reina, G., a cura di, Gli Ecomusei. Una risorsa per il futuro, Marsilio, Venezia.
Secondo la L.R. 16/14, gli ecomusei sono “un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un territorio e si attua attraverso un progetto condiviso e integrato di tutela, valorizzazione, manutenzione e produzione di cultura di un territorio geograficamente, socialmente ed economicamente omogeneo, connotato da peculiarità storiche, culturali, materiali ed immateriali, paesistiche ed ambientali” (Art.2).