
Break Free!
Il progetto Break Free! prevede una serie di azioni di prevenzione e contrasto al caporalato, con interventi di assistenza e supporto, oltre che azioni di inclusione attiva sia lavorativa che sociale. L’Intervento è localizzato in particolare a Paternò, cittadina della Valle del Simeto, dove il progetto si propone di creare una rete collaborativa tra istituzioni, terzo settore, agricoltori e lavoratori e comunità locale. Attraverso sportelli di prossimità, il progetto fornisce assistenza legale e sociale e supporto per l’accesso ai servizi territoriali già presenti nell’area. Parallelamente, promuove la collaborazione tra i lavoratori e i piccoli produttori, stimolando la nascita di collaborazioni lavorative virtuose. L'obiettivo è anche favorire l'inclusione sociale delle comunità straniere, promuovendo la partecipazione attiva alla vita sociale del territorio. Inoltre, si propone di attivare sinergie interventi strutturali in grado di mettere a sistema la dimensione dell’azione locale con quella regionale per costruire una governance multilivello e multistakeholder.
Il Contesto
In Sicilia, il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori agricoli restano problemi radicati, con la regione che registra il maggior numero di aree coinvolte (53). Secondo il rapporto Agromafie e Caporalato, circa 61.791 lavoratori sono irregolari. Nel catanese, il 40% dei braccianti nella raccolta delle arance lavora in nero, con 5.000 stranieri impiegati, tra cui 2.000 romeni e 3.000 africani. I salari sono spesso decurtati dal caporale, riducendo la paga a 0,80€ per cassetta di agrumi.
Mentre alcune istituzioni hanno avviato iniziative di contrasto, come a Scordia, a Paternò il fenomeno è affrontato solo da associazioni di volontariato. Qui, circa 200 lavoratori migranti vivono in condizioni di marginalità, senza adeguate misure di integrazione e tutela. Le strategie e le attività di contrasto al caporalato già poste in essere sul territorio siciliano non riescono ad arginare il problema se non in maniera puntuale, risulta quindi urgente attivare collaborazioni in maniera capillare e in prossimità dei luoghi d’emergenza. Gli impatti del caporalato si acuiscono in particolare nelle aree interne siciliane, caratterizzate da condizioni di marginalità e carenza strutturale di servizi, in particolare quelli sociali, oltre che da una carenza di investimenti pubblici per la lotta al fenomeno.
Le Attività
Il progetto prevede diverse azioni per contrastare il caporalato e lo sfruttamento lavorativo a Paternò.
- Sportello di prossimità – Attivo per 8 mesi, fornirà supporto legale, sociale e psicologico ai lavoratori migranti, aiutandoli a uscire da situazioni di sfruttamento e ad accedere a percorsi di formazione e inclusione. Opererà settimanalmente sia in sede fissa che nelle aree agricole.
2. Incrocio domanda-offerta – Sensibilizzazione dei piccoli produttori agricoli per favorire l’inserimento lavorativo regolare dei migranti. Saranno organizzati incontri informativi sui diritti dei lavoratori e due eventi comunitari per promuovere l’inclusione sociale.
3. Politiche di comunità – Il progetto verrà integrato con iniziative regionali e i dati raccolti dallo sportello saranno presentati in un policy paper all’Osservatorio regionale, con un evento pubblico per sensibilizzare le istituzioni e promuovere azioni strutturali di contrasto al caporalato.
4. Gestione e monitoraggio – Un gruppo di monitoraggio, composto da operatori, esperti e membri della comunità, raccoglierà dati per valutare l’impatto del progetto e facilitare il dialogo con le istituzioni regionali.

SOSTENUTO DA:
L’iniziava è realizzata nell’ambito del progetto The CARE - Civil Actors for Rights and Empowerment, cofinanziato dall’Unione Europea e promosso da Fondazione Realizza il Cambiamento e ActionAid International Italia E.T.S. mira a promuovere, proteggere e far rispettare i Diritti e i Valori dell’Unione Europea con un approccio fondato sulla partecipazione dei/delle portatori/trici di diritti e sull’empowerment degli/delle stessi/e nel rivendicare i propri diritti. Il progetto coinvolge 70 realtà attive in tutta Italia, creando così una rete del cambiamento in grado di ascoltare e rispondere ai bisogni specifici e concreti di ogni territorio e comunità.
Scopri di più sul progetto > thecare.actionaid.it
Per maggiori informazioni sull’intero progetto
The CARE - Ufficio Stampa ActionAid ufficiostampaactionaid@actionaid.org
Importo: € 59.787,00
Durata: 13 mesi
PARTNER:
- Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto (Capofila)
- A.P.A.S. Paternò
- Biodistretto della Valle del Simeto
- FLAI CGIL (partner pro bono);
- Regione Siciliana - Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro – Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio (partner pro bono)